HYPERDESIGN - XXVII EDIZIONE

LA CURATELA

HYPERDESIGN
dal 13 ottobre 2024 al 2 marzo 2025

Mostra a cura di
Chiara Alessi

Comitato scientifico
Chiara Alessi
Marina Bianchi
Alessandro Castiglioni
Sergio Manara
Emma Zanella

Organizzazione
Marina Bianchi
Monica Maria Faccini
Paola Pastorelli
Federica Segato

L'EDIZIONE

Nel luglio del 2001 i due lati delle barricate delle piazze genovesi erano idealmente occupate da uno scontro molto più vicino al design di quanto si possa pensare; uno scontro che in questi vent’anni si è solo depotenziato nei suoi antagonismi, ma non si è mai spento, né risolto. Ed è quello tra la globalizzazione inarginabile da una parte e dall’altra la posizione riassumibile con il titolo di uno dei manifesti più importanti degli ultimi trent’anni, il “no logo” di Naomi Klein. Il nuovo millennio della progettazione si apriva con le contraddizioni tra delocalizzazione produttiva e accesso diffuso ai nuovi mezzi di produzione, con la prevaricazione della firma sugli oggetti ma anche con la frammentazione linguistica degli stili che si erano succeduti marcando i decenni del Novecento e ora iniziavano a convivere in un non meglio precisato “periodo eclettico”. E nel frattempo il design diventava una professione di massa, mentre sfumava la possibilità di leggere il presente attraverso un vocabolario aggiornato che rimpiazzasse i codici del Novecento che leggeva il design in un tempo lineare attraverso gli stili, i maestri, le icone, le aziende del design. Eppure, in questi vent’anni le pratiche sono andate avanti anche senza teorie che le sostenessero: erano l’autoproduzione, il recupero della dimensione artigianale, l’open source, il local design. Ma erano anche l’avventura in territori che uscivano dagli spazi tradizionalmente associati al design, un hyperdesign che cercava di articolare il proprio ruolo intorno ai temi cruciali del nostro presente: dal lavoro alle questioni di genere, dal clima alle disabilità. Non sempre l’esito erano oggetti, spesso sono stati progetti che non hanno avuto una ricaduta tridimensionale; ma al centro c’erano sempre i processi: non solo i cosa, ma i come. Meno i chi e più i per chi. Perciò in questa mostra dedicata ai progetti e i processi del design dopo gli anni Zero, abbiamo volutamente scartato l’ordine cronologico e tipologico prediligendo l’immagine di un cantiere in presente continuo. Abbiamo cercato di essere domande più che risposte. E a quella più importante, cioè perché si progetta, con lo statement di CHEAP “Design will not save us”, abbiamo deciso di liberarci da un presunto potere superiore e salvifico del design, ma anche dall’idea visionaria e immaginifica proiettata dall’alto in un futuro sempre più incerto. Lo abbiamo fatto, credo, felicemente, salutando i miraggi delle avanguardie del Novecento, concentrandoci sul sogno di presenti plurali e possibili.

Chiara Alessi, luglio 2024

I PROTAGONISTI

Giulio Iacchetti, industrial designer dal 1992.
Vincitore di due Compasso d’Oro, nel 2009 è insignito del Premio dei Premi per l’innovazione, conferitogli dal Presidente della Repubblica per il progetto Eureka Coop.
Da sempre attento al rapporto tra realtà artigiana e design, nel 2012 lancia internoitaliano. È ideatore e curatore di mostre e art director per diversi brand del design. Nel 2023 fonda con Alberto Alessi il marchio “Il Tornitore Matto”.

Parasite 2.0 è uno studio di architettura e ricerca con sede a Milano. È stato fondato nel 2010 da Stefano Colombo, Eugenio Cosentino e Luca Marullo.
Utilizzando strumenti di progettazione architettonica, il lavoro di Parasite 2.0 spazia da progetti permanenti a progetti temporanei su varie scale, dai prodotti alla progettazione spaziale, supportando la visione e le richieste dei nostri clienti. Un approccio analitico basato sulla ricerca e una profonda comprensione delle dinamiche socioculturali odierne sono alla base del processo di progettazione, dall’ideazione alla produzione ed esecuzione.

Formafantasma è uno studio di design basato sulla ricerca che indaga le forze ecologiche, storiche, politiche e sociali capaci di dare forma alla disciplina del design contemporaneo. Fondato nel 2009 da Andrea Trimarchi e Simone Farresin, lo studio ha sempre sostenuto la necessità di una nuova sensibilità da fondere con una visione olistica del pensiero progettuale. L’obiettivo è quello di facilitare una comprensione più profonda degli ambienti naturali e costruiti, per proporre interventi trasformativi attraverso le possibilità materiali, tecniche, sociali e discorsive del design. Con base a Milano e Rotterdam, formafantasma abbraccia una vasta gamma di metodi e tipologie, dal product design alla progettazione di spazi, dalla pianificazione strategica alla consulenza. 

 

La Fondazione Tetrabondi Onlus è una fondazione di partecipazione che nasce nel 2021 per rivoluzionare l’approccio con la disabilità, distruggendo stigma e stereotipi attraverso progetti di inclusività universale. Con la loro sede legale a Milano e l’operativa a Roma, i Tetrabondi vogliono mutare il paradigma delle vulnerabilità per riscoprire le persone dietro le loro diagnosi, garantire autodeterminazione e partecipazione, mettendo fine all’esclusione e all’emarginazione di tutte le menti e i corpi non conformi.
Il progetto che verrà presentato sarà realizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Roma Tre. 

Odo Fioravanti si è laureato in Industrial Design presso la Facoltà del Design del Politecnico di Milano. Dal 1998 si occupa di industrial design, sperimentando anche la grafica e l’exhibition design, con la volontà di ricondurre le diverse discipline ad una materia continua. I suoi progetti hanno ricevuto premi prestigiosi a livello internazionale. 
I suoi lavori hanno fatto parte di diverse esposizioni internazionali, culminate nel 2010 con una mostra personale dal titolo “Industrious Design” presso il Design Museum della Triennale di Milano.
Nel 2011 ha vinto il Premio Compasso d’Oro ADI con la sedia in legno curvato Frida di Pedrali. 

ISINNOVA è un Centro di Ricerca e Trasferimento Tecnologico con oltre 20 persone che si occupano di innovare servizi, prodotti e processi produttivi. Il suo obiettivo è portare sul mercato idee innovative, supportando anche le imprese nella ricerca della migliore soluzione. Il team è specializzato in ambiti eterogenei tra cui ingegneria e materiali, design di prodotto, elettronica, prototipazione, bandi, marchi, brevetti e formazione. Isinnova mette a disposizione delle aziende il suo team, i laboratori, il suo know how ed il suo ecosistema per sviluppare congiuntamente innovazione.

D-Air lab è fondata nel 2015 da Lino Dainese come start-up innovativa con l’obiettivo di individuare nuove applicazioni della tecnologia D-air®, il sofisticato airbag per la protezione della persona messo a punto da Dainese.
Da D-Air lab è nato WorkAir, in assoluto il primo airbag per la protezione dei lavoratori in altezza ad essere
industrializzato e certificato come Dispositivo di Protezione
Individuale. Protegge efficacemente la schiena e il torace con i suoi organi vitali in caso di caduta dall’alto e, a partire dal momento del riconoscimento dell’incidente, gonfia il sacco in appena 40 millisecondi.

Bonaventura Visconti di Modrone considera l’architettura come uno strumento di risoluzione dei problemi e lavora nel campo umanitario dal 2016. Ha conseguito la laurea presso l’Università IUAV di Venezia e un Master presso la Aarhus School of Architecture in Danimarca. 
Ha fondato ACTA architects nel 2016 e da allora ha lavorato a vari progetti tra cui, l’algoritmo generativo per progettare insediamenti in Niger per UNHCR, strutture educative innovative in Niger e una nuova tipologia di spazio comunitario per i campi profughi in Grecia.
L’architetto Leo Bettini Oberkalmsteiner è profondamente impegnato a livello umanitario e architettura sostenibile. In qualità di socio fondatore e amministratore delegato di ACTA Architects in Zurigo sta guidando la pratica verso una creazione di grande impatto e rispettosa dell’ambiente disegni. Il suo lavoro si concentra su progetti che supportano le istituzioni e le ONG nell’affrontare questioni globali critiche.

Nato nel 1981, Giacomo Moor fonda il suo studio a Milano nel 2009. Insieme al suo team multidisciplinare, composto da architetti, designer e falegnami, disegna prodotti per aziende, sviluppa collezioni per gallerie di design, progetta e produce interni per clienti privati, seguendo l’intero processo creativo. Il suo approccio empirico e risolutivo, la sua capacità di unire competenze tecniche ed estetiche, anticipando le problematiche legate alla lavorazione dei materiali, sono elementi costanti del suo metodo di lavoro. Ha partecipato a mostre ed esposizioni a Parigi, Londra, New York, Singapore, Porto e altre città. 

Sex & the City è un’associazione di promozione sociale, fondata nel 2022 da Florencia Andreola e Azzurra Muzzonigro, che osserva le città da un punto di vista di genere, e lo fa attraverso progetti specifici, teorici e pratici, incontri pubblici e progetti di ricerca. In questo modo, cerca di costruire un quadro capace di integrare la dimensione di genere nella riflessione sulla città, così da fornire alle amministrazioni pubbliche uno strumento utile a formulare politiche che possano organizzare gli spazi puntando al benessere di tuttə, cittadine e cittadini.

Archeoplastica è un progetto ideato per sensibilizzare i cittadini al problema dell’inquinamento del mare causato dalla plastica e per promuovere un uso più consapevole di questo materiale. L’idea del progetto nasce alla fine del 2018 dopo aver rinvenuto su una spiaggia pugliese un flacone di crema solare di fine anni ’60. Osservando i commenti sui social e le riflessioni che scaturivano dall’osservazione di questo reperto è nata l’idea di selezionare rifiuti datati durante le raccolte in spiaggia e mostrarli, sia dal vivo che con il loro racconto sulle varie piattaforme social.

Studio Folder è un’agenzia di ricerca e di design interdisciplinare fondata da Marco Ferrari ed Elisa Pasqual nel 2012, con sede a Milano. Lo studio opera all’interno di una vasta rete internazionale di collaborazioni sia con istituzioni culturali che imprese commerciali, e si concentra sulla visualizzazione di idee e informazioni attraverso un’ampia gamma di linguaggi, dalla visualizzazione dei dati, alla progettazione di mostre e installazioni interattive, libri e cartografie, art direction, consulenza e progettazione di identità visive.

 

Arduino è nata nel 2005, I fondatori (Massimo Banzi, David Cuartielles, Tom Igoe e David Mellis) si erano conosciuti nel contesto dell’Interaction Design Institute di Ivrea, attivo nella città piemontese dal 2001 al 2005 e oggi inglobato in Domus Academy. La loro idea fu creare un’azienda che vendesse microprocessori e microcontrollori non solo a tecnici e ingegneri ma anche a designer, artisti, appassionati del fai-da-te e chiunque avesse voglia di mettersi in gioco tra cavi, codice e, poco più avanti, il cloud. Come? Creando un ecosistema basato sull’approccio open source dal punto di vista tecnico ma soprattutto sull’entusiasmo per nuove
applicazioni creative, la condivisione di successi e fallimenti e la capacità di accompagnare anche gli utenti inesperti. In una parola: l’apertura.

CHEAP è un progetto dì di public art fondato da 6 donne a Bologna nel 2013. CHEAP è un progetto, un collettivo, uno sguardo non obiettivo, un’associazione: il materiale che ha scelto di indagare è la carta – fino ad ora, non ha trovato niente di più effimero.
Interviene prevalentemente sul paesaggio urbano, si occupa di linguaggi contemporanei, è impegnata nella ricerca di un equilibrio tra pratica curatoriale e attivismo. CHEAP è nata come un festival nel 2013, fino al 2017 ma ha avuto il buon senso di diventare altro.

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